l'albero
L’albero è il simbolo dell’uomo per analogia con la posizione eretta. Esso rappresenta la vita, lo slancio vitale, la forza e la sicurezza. Da qui nasce l’idea di far disegnare un albero per giungere ad una descrizione della personalità.
Secondo il grafologo svizzero Max Pulver, per l’albero, come per la scrittura la parte centrale rappresenta l’io, quella alta la zona delle aspirazioni, dell’immaginazione, della spiritualità e quella bassa la zona dell’istinto, dell’inconscio, dei bisogni materiali e della sessualità. La parte sinistra simboleggia le relazioni con il passato, l’introversione, le fissazioni infantili; quella destra invece il futuro, la socializzazione, l’estroversione, le mete.[3]
L’albero anche nella storia delle religioni si riscontra frequentemente carico di importanti significati. Ad esso, come simbolo di vita inesauribile, si collegano le teofanie arboree di divinità associate alla fecondità, che spesso sono rappresentate in forma di alberi o emergenti da essi (Attis, Artemide, Dioniso). È simbolo di vita soprattutto nel rappresentare il cosmo vivente che ininterrottamente si rigenera; ciò si esprime sia nelle credenze secondo le quali alcune piante fanno ringiovanire, danno lunga vita o l’immortalità (come nell’epoca sumero-accadica di Gilgamesh), sia nelle concezioni secondo cui l’universo stesso, quale unità vivente, è rappresentato come un albero (nelle Upanisad e nella Cabala). Il simbolismo dell’albero si trova anche nei testi biblici con l’albero della conoscenza e l'albero del bene e del male.